Lo scorso 21 luglio è morto Carlo Bo, «Grande Vecchio della letteratura italiana». In realtà è stato uno straordinario conoscitore e analista non solo della letteratura del nostro Paese, ma anche di quella francese e spagnola, e i suoi interventi critici hanno costituito precisi punti di riferimento. Per oltre 50 anni è stato rettore dell’Università di Urbino, oltre che professore di Letteratura francese; nel 1984 è stato nominato senatore a vita. Dopo aver sintetizzato la sua concezione della letteratura e della critica letteraria, l’articolo ne delinea i tratti umani e religiosi.
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LA FATICA DI ESSERE CRISTIANO. Carlo Bo. In memoriam
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