I quesiti non ammessi riguardano i finanziamenti alla scuola privata; gli inceneritori, il cui funzionamento sarebbe diventato molto più oneroso; l’abrogazione dell’art. 35 dello Statuto dei lavoratori per equiparare l’esercizio dei diritti sindacali nelle piccole imprese a quelli delle grandi; la sicurezza alimentare. I due referendum ammessi riguardano la servitù obbligatoria di passaggio degli elettrodotti e l’estensione dell’applicazione dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori. Per gli elettrodotti, si rileva che non è possibile dare una soluzione semplice a un problema complesso. Per l’art. 18, il sistema economico italiano non è in grado di far fronte all’estensione dell’applicazione di tale normativa e, nello stesso tempo, continuare a competere nel mercato globalizzato.
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LA CORTE COSTITUZIONALE VALUTA I «REFERENDUM»
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