L’articolo esamina la tattica elettorale intransigente adottata dal PPI nelle elezioni amministrative del 1920 e in quelle politiche del 1921. Tale tattica non fu condivisa da tutto il partito: una parte di esso era propenso ad allearsi con i liberali, pur di non consegnare importanti città (Milano) ai socialisti o, in generale, per far fronte al pericolo «sovversivo». Si ricorda inoltre la proposta «confessionale» avanzata da un gruppo milanese (alla vigilia del Congresso di Venezia) per la ricostituzione dell’«Ala Destra» (detta «gruppo di tendenza cattolica») gradita al Vaticano e a gran parte della Gerarchia. La vicenda viene ricostruita su fonti inedite.
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IL PPI FRA TATTICA ELETTORALE INTRANSIGENTE E ACONFESSIONALISMO

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