
Il panafricanismo è sia un movimento sia un’ideologia politica che si propone di difendere la piena sovranità del continente africano e di promuovere la cooperazione e la fraternità tra le persone, i gruppi e le associazioni di origine africana, sia che risiedano in Africa sia all’estero. Gli inizi del movimento panafricano possono essere fatti risalire alle prime interazioni tra le popolazioni africane e gli afroamericani. Tali scambi furono caratterizzati da lotte comuni contro la schiavitù e la colonizzazione, rivelando così una solidarietà e un’unità emergenti tra questi due gruppi.
Gli scambi intellettuali e sociali che ebbero luogo in quel periodo svolsero un ruolo fondamentale nella realizzazione di una nascente coscienza panafricana. Questa intendeva riunire sia i popoli africani sia quelli della diaspora, allo scopo di opporsi a ogni forma di oppressione che li riguardasse. Queste prime tappe fissarono i capisaldi ideologici, cioè i princìpi e le convinzioni fondamentali su cui si basava tale movimento. D’altra parte, si può affermare che il movimento panafricano nacque nel corso del XIX secolo, in risposta agli effetti devastanti della tratta degli schiavi e della dominazione coloniale che contraddistinsero tale periodo.
Il congresso dei popoli africani, chiamato anche «Primo congresso panafricano», fu organizzato da Blaise Diagne e William Edward Burghardt Du Bois e si tenne a Parigi il 12 e 13 febbraio 1919. I partecipanti formularono rivendicazioni riformiste volte a migliorare le condizioni di vita delle popolazioni colonizzate dell’Africa. Questo evento storico svolse un ruolo fondamentale nell’emergere del movimento panafricano come forza politica e ideologica. In effetti, riunì delegati provenienti da diversi contesti per discutere problemi con i quali si dovevano confrontare gli africani e le persone di origine africana. In questo modo furono gettate le basi per le lotte future riguardo all’indipendenza e all’emancipazione dei popoli del continente[1].
Il concetto di panafricanismo può essere definito in modi diversi a seconda del contesto storico e sociopolitico nel quale viene considerato. Da una parte, può essere visto come un concetto filosofico emerso in connessione con i movimenti di emancipazione e di abolizionismo apparsi nella seconda metà del XVIII secolo. Oppure, può essere considerato come un movimento sociopolitico elaborato e promosso da afroamericani e da abitanti delle Antille tra la fine del XIX secolo e la fine della Seconda guerra mondiale. Infine, può essere interpretato come una dottrina che sostiene l’unità politica, sviluppata dai nazionalisti africani nel quadro delle lotte anticoloniali e indipendentiste. Ma è opportuno ricordare che
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