Con il 46,58% dei consensi è stata netta la vittoria del Partito Giustizia e Libertà del primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan nel voto dello scorso 22 luglio. Il partito di ispirazione islamica, il successivo 28 agosto, ha potuto anche eleggere, con l’aiuto di una parte dell’opposizione parlamentare e contro le preferenze delle Forze Armate, il nuovo presidente della Repubblica nella persona dell’ex-ministro degli Esteri Abdullah Gul. Le Forze Armate, garanti della laicità della Repubblica fondata da Kemal Atatürk, continuano a sospettare che la politica riformista di Erdogan, necessaria per l’ingresso del suo Paese nell’Unione Europea come membro effettivo, nasconda l’intenzione di islamizzare le istituzioni politiche turche.
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IL DIFFICILE ANNO ELETTORALE IN TURCHIA

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