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Nel tracciare una linea di demarcazione tra interferenze e confluenze nei rapporti del cinema con la storia, Tiziana Di Blasio, nel volume Cinema e storia. Interferenze/confluenze, si sofferma sulla cinematografia di argomento religioso come su un terreno che le è particolarmente congeniale. Sfilano così nel libro le opere di grandi maestri che con il cinema hanno saputo affrontare argomenti impegnativi nell’ambito della cultura religiosa, collocandoli in un contesto storico pienamente credibile: Drayer, Bresson, Pasolini, Bergman Tarkovskij… L’esempio più convincente viene da Roberto Rossellini, il quale, nella parte finale della sua carriera, ha saputo immergere personaggi storici nell’ambiente in cui hanno effettivamente vissuto, ottenendo come risultato di rendere comprensibili ai nostri contemporanei i loro gesti e le loro parole.