Quest’anno ricorre il centenario della scoperta del Machu Picchu, la città dell’Impero degli inca dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1983 e scelta nel 2007 come una delle sette meraviglie del mondo. Dopo aver esaminato le varie ipotesi sull’origine e la funzione della città perduta, molto diverse e contraddittorie tra loro, l’articolo si chiede se non sia più corretto parlare di «riscoperta» anziché di «scoperta». La fatica del viaggio favorisce nel visitatore l’inizio di un cammino spirituale grazie al quale, come ha scritto Pablo Neruda, «alla soglia del cielo» l’uomo può continuare a violare «le dimore dei grandi uccelli sulle montagne». Perciò è auspicabile anche compiere scelte come asfaltare meglio le strade, costruire una funivia e così via.
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I CENTO ANNI DEL MACHU PICCHU
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