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GEORGE GERSHWIN, CONCERTO IN FA. DECCA 476 3922 CD.

Giovanni Arledler

6 Ottobre 2012

Quaderno 3895

MUSICA

a cura di G. Arledler
GEORGE GERSHWIN, CONCERTO IN FA. DECCA 476 3922 CD.
MAURICE RAVEL, CONCERTO IN SOL. DECCA 476 4832 CD.
S. BOLLANI, PIANOFORTE; R. CHAILLY, DIRETTORE; GEWANDHAUS ORCHESTER.
Per brevità, abbiamo riportato nel titolo della rubrica soltanto una delle composizioni contenute nei due cd della Decca, per mettere in evidenza che negli anni Sessanta e Settanta non era raro trovare un disco con l’abbinamento dei Concerti per pianoforte e orchestra di Gershwin e Ravel. Ravel non aveva tanto ammirato il Concerto in fa, che è del 1925, quanto la Rhapsody in blue (1924), effettivamente considerata il piccolo capolavoro di Gershwin, un po’ più di un quarto d’ora di musica nella quale si susseguono temi felicemente accattivanti, che strizzano l’occhio al genere leggero e al jazz, sostenuti da una forma impeccabile degna di un genio. Tra le versioni che se ne conoscono, quella registrata nel primo cd propone la versione per jazz band, orchestrata da Ferde Grofé.
George Gershwin (1898-1937) ci teneva a essere considerato un compositore a tutti gli effetti, oltre al successo riscosso dalle sue canzoni e dalla musica per lo spettacolo, inclusa Porgy and Bess, che aspira ad essere ammessa nel teatro musicale. Il Concerto in fa, pur respirando l’aria del Novecento, vuol essere un concerto ben strutturato nei tradizionali tre movimenti (Allegro – Adagio -Allegro agitato), con quel continuo oscillare tra fantasia e rigore tipico di un certo Stravinsky (vedi il parere di Riccardo Chailly nelle note di Gianmario Benzing al cd), al quale pure si avvicina per il gusto e la maniera di orchestrare.
Il primo cd è completato dalla suite da Porgy and Bess intitolata Catfish Row (1936), che contiene la celeberrima Summertime e altre pagine scelte tra quelle famose e quelle più neglette. Infine, come una sorta di bis, possiamo ascoltare Rialto Ripples (1916) per pianoforte e orchestra, un ragtime scritto da un diciottenne in vena di divertirsi. In quest’ultimo brano, risalta ancor più lo spirito intelligentemente gioioso con cui il direttore principale della Gewandhaus di Lipsia, Riccardo Chailly, e Stefano Bollani, noto per il jazz ma pianista a tutto tondo, si sono impegnati a coinvolgere in un clima diverso un’orchestra autorevole nel repertorio che va da Bach a Brahms.
Visto il successo del concerto (i due cd sono stati registrati dal vivo nel gennaio 2010 e nell’agosto-settembre 2011) e del cd precedente, Chailly e Bollani hanno voluto replicare l’impresa con un programma affine, iniziando dal Concerto in sol (1930) che Maurice Ravel (1875-1937) compose appunto dopo un viaggio negli States nel 1928, in omaggio a Gershwin e al jazz, ma con una struttura (Allegramente – Adagio assai – Presto) e con un’orchestrazione impeccabile. Non poteva mancare in questo secondo programma Igor Stravinsky, evocato anch’egli dal programma del primo cd, con Tango (1940) sia nella versione originale per pianoforte sia in quella orchestrale. Le partiture conclusive sono ancor meno frequentate: non tanto Surabaya Johnny (1929) e Tango Ballad di Kurt Weil (1900-50) quanto la suite dal sapore raveliano le Mille e una notte (1931) di Victor de Sabata (1892-1957), più noto come uno tra i massimi direttori di orchestra del Novecento. Il sottotitolo del cd ci fa notare come quasi tutte queste partiture siano state composte attorno agli anni Trenta: è probabile che interpreti così affiatati ci propongano in futuro altre frequentazioni di quel fortunato periodo.

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GEORGE GERSHWIN, CONCERTO IN FA. DECCA 476 3922 CD.

Giovanni Arledler


6 Ottobre 2012

Quaderno 3895

  • pag. 105
  • Anno 2012
  • Volume IV

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