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Il contesto dell’articolo. L’enciclica di papa Francesco Fratelli tutti parte dal principio fondamentale che tutte le persone sono chiamate alla fraternità. Il Papa dimostra nella forma stessa del testo come possiamo parlare – e operare – con «altri credenti» senza nascondere le peculiarità della nostra testimonianza.
Perché l’articolo è importante?
L’articolo mostra in che modo Francesco nella sua encliclica supera il dilemma tra particolarità e universalità in una triplice forma: con lo stile della contemplazione; con il riconoscimento che altri possono motivare diversamente il loro impegno per la dignità umana; e con un vocabolario antropologico aperto a un’accentuazione specificamente cristiana.
L’articolo spiega come Francesco riesca a far contemplare la situazione del mondo, in un modo tipicamente ignaziano, passando da una situazione particolare, ma universalmente comprensibile, espressa con la parabola evangelica del «buon samaritano», alla situazione generale in modo che ci interpelli personalmente.
Fratelli tutti mette poi al centro il valore universale della dignità umana, senza legarlo a un principio statico-teorico. Tutte le persone, dai loro diversi punti di vista, possono riconoscere la dignità di ogni essere umano; tuttavia, molte attingono questa consapevolezza, da svariati fondamenti, in particolare dalle religioni.
Infine, l’articolo evidenzia come l’enciclica utilizzi in maniera coerente e chiaramente consapevole parole che sono familiari a molte culture e filosofie, tradizioni e religioni; ma, al tempo stesso, esse sono parole chiave della Bibbia che, alla luce del Vangelo, rivelano nuove dinamiche. Il Vangelo in questo modo si manifesta per quello che è, una promessa e una paraclesi: è al tempo stesso consolazione ed esortazione, dichiarazione e chiamata.
Quali sono le domande che l’articolo affronta?
- In che senso si può affermare che la forma stessa del testo di Fratelli tutti è un segno della fraternità e dell’«amicizia sociale» evocata dall’enciclica?
- Siamo in grado di parlare «da cristiani» in modo che anche l’altro credente ci capisca?
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“FRATELLI TUTTI”: AN ENCYCLICAL FOR THE OTHER BELIEVERS?
Pope Francis’ encyclical Fratelli Tutti starts from the fundamental principle that all people are called to fraternity. The Pope shows how we can speak – and operate – with other believers without hiding the particularities of our own testimony. In other words, Francis overcomes the dilemma between particularity and universality in a performative way, and this happens in a threefold approach. First, with the style of contemplation (as a form of knowledge); second, with the recognition that others may motivate themselves differently due to their commitment to human dignity (as a form of reflection); and third, with an anthropological vocabulary open to a specifically Christian emphasis (as a form of language).