L’educazione cattolica, in molte aree del mondo, continua a inseguire la propria ragion d’essere, come del resto è sempre accaduto in ogni momento della storia. In questa parte del XXI secolo, il problema non è dato solo dall’incertezza a cui devono far fronte quasi tutte le istituzioni che operano all’interno di un contesto sempre più mutevole e complicato, in cui le politiche pubbliche risultano talvolta ostili. Il discorso riguarda anche il calo delle vocazioni religiose, a causa del quale i carismi religiosi devono essere trasmessi da laici impegnati – con risultati non sempre uniformi –, nonché lo sviluppo dell’istruzione pubblica (soprattutto nei contesti più poveri) e di quella privata non confessionale (spesso concepita come semplice business). Tutto questo spinge congregazioni religiose e diocesi a interrogarsi sulla propria identità e sul proprio ruolo all’interno dell’ampia proposta educativa di ciascun Paese.
In questa ricerca della propria ragion d’essere, la sfida non passa soltanto attraverso la necessaria innovazione pedagogica, l’imprescindibile attenzione per le lingue straniere o la proposta in termini umani e valoriali. Non si tratta nemmeno di proporre un ritorno al passato, di ripristinare modalità ottocentesche. Lo spirito della tradizione, bisogna dirlo chiaramente, è un’altra cosa. È una ricerca che dev’essere inquadrata nella stessa identità cristiana e che chiama in causa il ruolo dei cristiani e delle loro istituzioni nel XXI secolo, non in altre epoche. Non dobbiamo dimenticare che, mentre molte parrocchie si svuotano di giovani, nelle scuole la Chiesa continua a mantenere un notevole spazio di contatto con i ragazzi. Il che non significa necessariamente che il compito sia facile, ma questo non ci esenta dalla responsabilità di cercare di interpretare i «segni dei tempi»[1] e di adattarci ai cambiamenti della società e della Chiesa, e ai venti dello Spirito Santo[2].
I tre stadi della fede nelle scuole cattoliche
C’è una domanda a cui dobbiamo rispondere e che può servirci d’ispirazione in questo arduo compito: quale ruolo ha la fede nei diversi istituti scolastici? Non parliamo solo della sua funzione di rappresentare un ideale e di far felici i vertici della scuola. Il discorso riguarda il grado di urgenza che riveste la fede in ciascun istituto scolastico rispetto ad altre questioni rilevanti, come la sostenibilità economica, la qualità della didattica o la sicurezza degli alunni.
Per rispondere a questo interrogativo, occorre guardare al contesto attuale e confrontarlo con le epoche passate. In questo senso, illustreremo tre diversi stadi che le
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