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Éric Rohmer (1920-2010), nome d’arte di Jean-Marie Maurice Schérer, è uno dei principali esponenti della Nouvelle vague, la «nuova onda» del cinema francese, nata a fine anni Cinquanta del secolo scorso per promuovere un cinema più aderente alla realtà e alla vita.
Come Godard, Truffaut, Rivette e Chabrol – gli altri fondatori del movimento –, prima di dedicarsi alla regia, Rohmer ha collaborato con André Bazin nella redazione dei Cahiers du Cinéma, la più prestigiosa rivista cinematografica francese.
In linea con la politica portata avanti dagli autori della Nouvelle vague – secondo cui il ruolo del regista non si esaurisce nel compito tecnico di confezionare un prodotto attraente per il grande pubblico, ma nell’essere padre-autore di un’opera espressione di una poetica personale –, il regista francese ha firmato anche la sceneggiatura dei suoi film. Le sue opere sono riconducibili a uno stile facilmente riconoscibile; la sua impronta continua a ispirare molti degli autori contemporanei.
Quali sono gli elementi distintivi del cinema di Rohmer che possono ispirare anche i cineasti di oggi? La domanda è stata posta (indirettamente) dal Transilvania International Film Festival (Tiff), il principale festival di lungometraggi della Romania, svoltosi a Cluj-Napoca dal 23 luglio al 1° agosto scorsi. Il Tiff, giunto alla sua ventesima edizione, ha proposto ai numerosi cinefili – arrivati da tutto il mondo nel cuore della Transilvania – una retrospettiva su Rohmer. Per professionisti e dilettanti del mondo del cinema è stata un’occasione per guardare al futuro sulle spalle di un gigante, per riscoprire un autore cui attingere per rinnovare il cinema contemporaneo.
La selezione di film proposta dal festival ha permesso di mettere a fuoco la poetica del regista francese: un inno all’esistenza umana, colta nella sua complessità e inafferrabilità. Come emerso dai film riproposti dal Tiff, protagonista del cinema di Rohmer è la vita quotidiana, presentata senza artifici e cosmesi. Il cinema del regista francese non ci invita a evadere dalla realtà, bensì a scoprirla…
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ÉRIC ROHMER. REFLECTIONS IN THE LIGHT OF THE “NOUVELLE VAGUE” OF ROMANIAN CINEMA
Éric Rohmer (1920-2010) was one of the main exponents of the Nouvelle vague, the “new wave” of French cinema, which began at the end of the 1950s. His works are characterized by a style that is close to reality and life. The Transilvania International Film Festival, in Romania, recently proposed a retrospective on the French director. What can Rohmer say to those who “live and breath” cinema today? We asked this question to Ion Indolean, a film critic and young Romanian director, who grew up professionally in the Nouvelle vague of Romanian cinema, characterized by an innovative spirit and a break with the previous national cinematography.