L’articolo esamina l’attività svolta dal presidente del Consiglio A. De Gasperi alla Conferenza di pace di Parigi del 1946 per ottenere dagli Alleati una pace giusta nei confronti dell’Italia. Su documentazione inedita è poi ricostruita l’azione svolta in quei mesi dai vescovi statunitensi presso il presidente Truman perché non venisse imposto all’Italia un Trattato di pace troppo duro: si temeva infatti da parte della Gerarchia cattolica che una scelta di questo tipo avrebbe gettato il Paese nel caos economico e sociale e avrebbe favorito i partiti di sinistra. Si esamina anche l’attività di mediazione svolta in quei giorni dal nunzio a Parigi, mons. A. Roncalli. Mentre De Gasperi agiva per ottenere dagli Alleati una pace giusta per l’Italia, a Parigi c’era anche chi (Togliatti), cedendo al ricatto russo, lavorava nell’ombra per vanificare il lavoro della delegazione italiana.
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DE GASPERI ALLA CONFERENZA DI PACE DI PARIGI

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