L’endiadi «Stato di diritto» esprime l’aspirazione a uno Stato interamente sottoposto alle regole certe della legge, in vista della tutela del cittadino, il borghese ottocentesco, in funzione del quale la giuspubblicistica tedesca elaborò tale espressione. Con l’avvento del costituzionalismo, la teoria si arricchisce, non più limitandosi a un modello formale, ma facendo proprie istanze di valori largamente condivise, i cosiddetti «diritti sociali». Oggi la parabola storico-filosofica di questo concetto sembra esaurita: la normativa europea, le prospettive della lex mercatoria, l’inflazione legislativa determinano il venire meno di uno dei princìpi cardine dello Stato di diritto, la certezza legislativa. L’Autore ritiene che nelle moderne società multiculturali e pluraliste, la laicità dello Stato e una visione personalistica della politica siano il migliore lascito della dottrina dello Stato di diritto, in vista della promozione della persona umana e dell’affrancamento di essa dalle nuove povertà.
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LO STATO DI DIRITTO
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