La legge finanziaria per il 2005 presenta una novità di metodo: l’introduzione di un tetto del 2% all’incremento delle varie spese correnti, con l’eccezione delle pensioni, delle prestazioni sociali e degli investimenti. Il ministro Siniscalco ha sottolineato alla Camera che la manovra economica è ispirata da un’architettura tripartita: l’aggiustamento di bilancio, le riforme per lo sviluppo e la parte relativa al debito. La Legge finanziaria costituisce l’aggiustamento di bilancio, mentre nel futuro «collegato» si interverrà per promuovere il potere di acquisto e la competitività. Quindi per il terzo anno consecutivo ci si trova di fronte a un documento sostanzialmente «ragionieristico», che cerca di porre soprattutto le premesse per rispettare il limite del deficit inferiore al 3% sul PIL richiesto dalla normativa europea. Colpisce, fra l’altro, l’abbandono al suo destino del Mezzogiorno e dei Paesi poveri, la disattenzione nei confronti della famiglia e della promozione dell’accoglienza dei figli.
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LA LEGGE FINANZIARIA PER IL 2005
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