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Questo Paese dei Balcani Orientali è considerato «periferico», anche per i suoi indicatori economici e sociali, ma la Bulgaria è il membro dell’Unione europea più vicino alla Siria. Il 2013 è stato segnato dalle intense e diffuse manifestazioni di protesta e dalle elezioni anticipate dopo le dimissioni del Primo Ministro di centro-destra. Ma gode di bassa popolarità anche la nuova coalizione di Governo tra socialdemocratici (ex-comunisti) e liberali (espressione della minoranza di etnia turca), con l’appoggio esterno di un partito nazionalista. Il Paese soffre di una grave crisi demografica, per la scarsa natalità e per i forti flussi migratori. La sua crescita economica, dopo che le finanze pubbliche sono state messe in sicurezza, dipende da quella dell’intera regione balcanica e del Mar Nero, che costituiscono un ponte sull’Eurasia. Ma per attrarre maggiori investimenti infrastrutturali e produttivi esteri, le autorità di Sofia devono migliorare il sistema giudiziario e rendere molto più efficace la lotta alla corruzione e al crimine organizzato.