Venerdì 15 dicembre 2023, nell’abbazia di Westminster, a Londra, si è celebrato il X anniversario del «Gruppo Conversazioni di Malines»[1]. Rivolgendosi ai presenti e commentando il lavoro del gruppo nell’ultimo decennio, l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, ha affermato: «È un grande segnale di speranza, per entrambe le nostre comunioni, che un gruppo di teologi cattolici e anglicani possa incontrarsi nel segno dell’amicizia e lavorare insieme per affrontare i disaccordi ancora presenti. L’unità della Chiesa di Cristo è un dono prezioso che tutti noi abbiamo sciupato, e prego che il vostro gruppo continui a prosperare e che contribuisca ad avvicinarci tutti nella fede e nell’amicizia»[2].
Le «Conversazioni di Malines» (1921-26)
Il percorso che ha portato alle «Conversazioni di Malines»[3] degli anni Venti del secolo scorso era iniziato molti anni prima – nell’inverno del 1890 – nell’isola di Madeira, grazie a un incontro casuale tra l’aristocratico inglese Lord Halifax (? 1934) e il sacerdote vincenziano francese Étienne Fernand Portal (? 1926). Quando era uno studente anglicano a Oxford, Halifax era stato attratto dal tractarianismo[4] e poi dal Movimento di Oxford[5], mentre Portal, dopo aver riflettuto per anni sull’anglicanesimo, si era gradualmente convinto che «riunificazione» non poteva essere sinonimo di sottomissione a Roma o di «ecumenismo di ritorno», ma piuttosto di «unione per convergenza»[6]. L’amicizia tra i due uomini crebbe e, grazie al caloroso invito dell’arcivescovo di Malines-Bruxelles, card. Désiré-Joseph Mercier (? 1926), nel dicembre del 1921 presero il via le Conversazioni, ospitate dal cardinale nella sua residenza. Diversi altri teologi anglicani e cattolici furono invitati a unirsi al gruppo mentre programmavano di esplorare le differenze negli ordinamenti della Chiesa – nella dottrina e nella pratica liturgico-sacramentale –, in cerca di una convergenza e, infine, di una risoluzione.
Al centro delle Conversazioni c’erano la rivisitazione della lettera apostolica di papa Leone XIII (? 1903) Apostolicae curae (1896) e la sua dichiarazione di invalidità delle ordinazioni anglicane. Nel 1897, un anno dopo la sua pubblicazione, gli arcivescovi di Canterbury e York risposero con la diffusione di Saepius officio. Curiosamente, prima della promulgazione di quel testo, papa Leone aveva avuto un atteggiamento piuttosto ecumenico e si era mostrato pieno di speranza riguardo a un risanamento delle divisioni tra la Comunione anglicana e la Chiesa di Roma. A Malines, 25 anni dopo l’Apostolicae curae, il card. Mercier capì che era giunto il momento di riesaminare la decisione di Leone XIII contraria
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