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Pontificato

2025, il Giubileo della speranza

Giancarlo Pani

20 Luglio 2024

Quaderno 4178

Papa Francesco apre la Porta Santa (Vatican Media).

Il 9 maggio, nella solennità dell’Ascensione, papa Francesco ha pubblicato la Bolla di indizione del Giubileo ordinario dell’anno 2025, Spes non confundit. Si tratta del XXXI Giubileo[1], dopo il primo proclamato da Bonifacio VIII nel 1300. Il titolo è una citazione dalla lettera ai Romani: «La speranza non delude», perché offre la certezza dell’amore di Dio (cfr Rm 5,5) (n. 1)[2].

Francesco esordisce con l’augurio che l’Anno Santo «possa essere per tutti occasione per rianimare la speranza» (n. 1). Il Giubileo si apre in una dimensione di evangelizzazione universale, per tutti: va oltre i confini ecclesiali, perché «nel cuore di ogni persona è racchiusa la speranza come desiderio e attesa del bene, pur non sapendo che cosa il domani porterà con sé» (ivi). Se la vita è fatta di gioie e dolori, di prove e difficoltà, e se la speranza sembra crollare davanti alla sofferenza, Paolo, in modo sconvolgente, scrive: «Ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza (Rm 5,3-4)» (n. 4). Qui «pazienza», unita alla speranza, è il tener duro nelle prove, il non scoraggiarsi, il perseverare, il non aver fretta in un tempo in cui siamo abituati a volere tutto e subito.

Quel cammino che è la vita

Da questo intreccio di «speranza» e «pazienza» emerge la vita cristiana come «un cammino», di cui è segno il pellegrinaggio, «tipico di chi va alla ricerca del senso della vita» (n. 5). Si tratta di un viaggio che richiede tempi forti per essere nutrito e irrobustito onde farci intravedere la meta: «l’incontro con il Signore Gesù» (ivi). Tale incontro guida i pellegrini che verranno a Roma e quanti visiteranno le chiese giubilari per celebrare l’Anno Santo.

Nella storia, molte volte la grazia del perdono è stata donata ai fedeli in modo nuovo e particolare: la «perdonanza» di Celestino V nel 1294, e ancora prima, nel 1216, la grazia giubilare richiesta da san Francesco a Onorio III per la Porziuncola, nonché quella del 1122 di Callisto II per il pellegrinaggio a Santiago di Compostela (cfr ivi). All’inizio il Giubileo aveva la cadenza ogni 100 anni, che fu ridotta poi a 50nel 1343 da Clemente VI e a 25 nel 1470 da Paolo II. Vi sono stati anche Giubilei straordinari: nel 1933, quello indetto da Pio XI per l’anniversario della Redenzione e ripreso nel 1983 da Giovanni Paolo

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2025, il Giubileo della speranza

Giancarlo Pani

Scrittore emerito de La Civiltà Cattolica.


20 Luglio 2024

Quaderno 4178

  • pag. 158 - 169
  • Anno 2024
  • Volume III

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Francesco Giubileo Speranza

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