fbpx

Seguici su:

Carrello Accedi Iscriviti alla newsletter
Menu

Attualità

  • Politica
  • Diritti
  • Economia
  • Ecologia
  • Mondo

Pontificato

  • Conversazioni
  • Magistero
  • Viaggi apostolici

Cultura e Società

  • Letteratura
  • Storia
  • Filosofia
  • Psicologia
  • Sociologia
  • Cinema
  • Arte
  • Musica
  • Media
  • Teatro

Scienza e Tecnologia

  • Fisica
  • Astronomia
  • Genetica
  • Intelligenza artificiale

Eventi

  • Conferenze
  • Presentazioni

Chiesa e Spiritualità

  • Bibbia
  • Dialogo interreligioso
  • Diritto canonico
  • Vita spirituale
  • Teologia
  • Santi
  • Patristica
  • Liturgia
  • Pastorale
  • Storie

Edizioni internazionali

RIVISTA CULTURALE DELLA COMPAGNIA DI GESÙ, FONDATA NEL 1850
Shop
Search
  • Attualità
  • Chiesa e spiritualità
  • Cultura e società
  • Scienza e tecnologia
  • Pontificato
  1. Homepage
  2. Libri
  3. Le radici psicologiche della disuguaglianza
Libri
Le radici psicologiche della disuguaglianza di Flavia Fiochi

Le radici psicologiche della disuguaglianza

Quaderno 4054 - pag. 412 - 413

17 Maggio 2019


In questo libro Chiara Volpato, professoressa di Psicologia sociale presso l’Università di Milano-Bicocca, mostra innanzitutto che la disuguaglianza non è un qualcosa di connaturato alla specie umana, ma un fenomeno dannoso che provoca «problemi sanitari e sociali, rafforza razzismo e violenza, ostacola la mobilità sociale ed è responsabile dell’abbassamento del livello di istruzione e del benessere generale».

Nel primo capitolo l’A. analizza le più recenti ricerche e gli studi pubblicati da economisti e sociologi su questo tema, per concludere che, dato che la ricchezza in quasi nessuno Stato al mondo (ad eccezione della Svezia, in cui il 36% della ricchezza appartiene al primo quintile della popolazione, il 21% al secondo, il 18% al terzo, il 15% al quarto e l’11% al quinto) viene equamente distribuita, una situazione di disuguaglianza non è mai desiderabile.

Se in Italia la ricchezza nelle mani del primo quintile è pari al 67,7%, e quella desiderabile – stando alle ricerche delle Università di Padova e di Roma del 2016 – è pari al 34%, che cosa separa la realtà dall’ideale? Diversi fattori, tra cui la situazione personale degli intervistati, il ruolo dei media e l’interesse riguardo al fenomeno. L’A. spiega che la maggior parte degli intervistati è favorevole, più che a una totale uguaglianza, a un sistema di moderata disuguaglianza, lo stesso che gli studiosi ritengono essere più adatto a far prosperare l’economia e il benessere individuale e sociale.

L’A. conclude il primo capitolo con un rapido, ma puntuale excursus sui motivi che hanno indotto ad accettare il desiderio di disuguaglianza piuttosto che quello di uguaglianza: la legittimazione del potere, le ideologie, l’egemonia, il neoliberismo, il mercato come paradigma, la vita come «capitale su cui investire».

Nel secondo capitolo si passa a parlare delle classi, e innanzitutto della borghesia, cioè di coloro che dopo la Grande guerra hanno saputo risollevare le sorti dell’Europa, puntando tutto su un lavoro qualificante, volontario e spesso internazionale. Di nuovo, si verifica qui la divisione tra ricchi e poveri, con diversi accessi a beni e servizi. Così vengono riletti Marx, Engels e Max Weber attraverso la magistrale analisi di Pierre Bourdieu, sociologo, antropologo e filosofo francese, che si è dedicato alla sociologia dei processi culturali e, in particolare, alla «relazione tra disuguaglianza sociale, cultura e autorità, mostrando come la cultura costituisca uno dei principali meccanismi di riproduzione delle strutture di classe». Per questo studioso, la cultura è anche habitus, «l’insieme dei valori, norme, aspettative e privilegi che derivano da una data condizione materiale». In altre parole, per capire a fondo l’uomo immerso nel sociale non si può prescindere dal suo contesto.

Nel terzo capitolo l’A. prende in considerazione la classe dominante, con la sua eccessiva autostima, il narcisismo, una spregiudicata autodeterminazione, soprattutto agli occhi dei più svantaggiati, ma anche con la paura di perdere i propri privilegi. Nel capitolo successivo tratta dei dominati, della loro condizione di subalternità, come è stata vissuta nella storia dell’Occidente e che oggi appare più complessa. Senza dubbio il fattore materiale è determinante – in Italia nel 2017 si contavano 5 milioni di poveri, secondo l’Istat –, ma non vanno neppure trascurate le ricadute di questo fenomeno a livello psicologico e sociale.

Dopo aver esaminato la situazione, la Volpato presenta le prospettive future. Le disuguaglianze non spariranno, ma potranno essere ridotte favorendo l’accesso delle classi povere al sapere e alla cultura, che portano a una maggiore presa di coscienza politica e sociale.

CHIARA VOLPATO
Le radici psicologiche della disuguaglianza
Bari, Laterza, 2019, 264, € 18,00.


Acquista il Quaderno

ABBONATI

Dal 1850, la rivista internazionale dei gesuiti. Scegli l’abbonamento che preferisci: carta + digitale o solo digitale.

Scopri di più

Dallo stesso Quaderno

Fratellanza umana

Il 4 febbraio 2019 papa Francesco e l’imam Ahmad al-Tayyeb hanno firmato ad Abu Dhabi una Dichiarazione d’intenti congiunta. Il...

16 Maggio 2019 Leggi
Brexit (iStock/Tanaonte)

Brexit. Il labirinto inglese

ABSTRACT – Il tema della Brexit è es­senzialmente un tema politico. È una decisione sovrana del Regno Unito (UK) con...

16 Maggio 2019 Leggi

Verso il Sinodo sull’Amazzonia

Il 15 ottobre 2017 papa Francesco ha convocato a Roma un Sinodo Speciale per la regione panamazzonica, indicando come principale...

16 Maggio 2019 Leggi
Close-up of colored map of Europe zoomed in on Romania (iStock/Bigandt_Photography)

La Romania nell’Unione europea

ABSTRACT – Accogliendo l’invito del Presidente della Repubblica, delle autorità dello Stato e della Chiesa cattolica romena, papa Francesco, dal...

16 Maggio 2019 Leggi
Papa Francesco in Bulgaria (Antonio Spadaro)

«Gettare noi stessi al largo della storia»

ABSTRACT – Il 29° viaggio apostolico di papa Francesco – svoltosi dal 5 al 7 maggio 2019 – ha avuto...

16 Maggio 2019 Leggi
don Giuseppe Diana

Il sacrificio di don Giuseppe Diana

ABSTRACT – Sono passati 25 anni da quel 19 marzo del 1994 e dal sacrificio di don Giuseppe Diana a...

16 Maggio 2019 Leggi
Flipping through the pages of a paperback book. (iStock/justtscott)

«Graphic novel»: la vita a fumetti

ABSTRACT – L’espressione Graphic Novel non è semplicemente un modo più elaborato e moderno per denominare la categoria di fumetto,...

16 Maggio 2019 Leggi

Rassegna bibliografica 4054

Nel numero 4054 de La Civiltà Cattolica abbiamo recensito: 1) Nunzio Galantino, “Vivere le parole. Per un vocabolario dell’esistenza”; 2) Tonino...

16 Maggio 2019 Leggi

Beatus Populus Cuius Dominus Deus Eius

La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs 70/2017 (ex L. 250/90). Importo lordo erogato per l’anno 2022: € 287.619,29

  • Attualità
  • Cultura e società
  • Scienza e tecnologia
  • Chiesa e spiritualità
  • Eventi
  • Pontificato
  • Chi siamo
  • Le edizioni internazionali
  • Abbonati
  • Dona
  • Biblioteca
  • Shop
  • Ricerca
  • Newsletter
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Termini e Condizioni
  • Condizioni di vendita
  • Pubblicità
  • Contatti
  • FAQ
  • Accedi
Icona del Livello A di conformità alle linee guida 1.0 del W3C-WAI riguardanti l'accessibilità dei contenuti del Web

© LA CIVILTÀ CATTOLICA 2025 | Partita iva 00946771003 | Iscrizione R.O.C. 6608

I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l'adattamento totale o parziale.