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ABSTRACT – Accogliendo l’invito del Presidente della Repubblica, delle autorità dello Stato e della Chiesa cattolica romena, papa Francesco, dal 31 maggio al 2 giugno 2019 sarà in Romania, dove incontrerà anche una comunità rom.
La Romania è tra i Paesi più grandi dell’Europa centro-orientale per estensione territoriale (238.390 kmq) e per popolazione (circa 19.700.000 abitanti), sebbene tra il 1995 e i primi anni del nuovo secolo abbia registrato un calo demografico considerevole, di circa 2,5 milioni di abitanti (secondo alcuni, 3 milioni), a causa sia dell’emigrazione sia anche della denatalità. Tuttavia molti emigrati non si sono trasferiti all’estero in modo definitivo con le loro famiglie e un po’ alla volta stanno rientrando in patria. La maggior parte della popolazione romena vive ancora nelle campagne e nelle piccole città. Circa la religione, la maggior parte dei romeni è ortodossa (oltre l’85%); seguono i romano-cattolici di rito latino (il 4,7%), i protestanti (il 3,2%), i greco-cattolici (lo 0,9%) e altre piccole confessioni.
Dopo il periodo del regime comunista, il Paese, divenuto una democrazia parlamentare sul modello occidentale, si è andato progressivamente allontanando da Mosca e si è inserito nel contesto euro-atlantico, di cui culturalmente e linguisticamente si sentiva parte, divenendo prima membro della Nato (2004) e successivamente, insieme alla Bulgaria, membro dell’Ue (2007). Con l’entrata della Romania nell’Ue, il Paese ha vissuto un momento di espansione sul piano economico. Questo non significa che i salari e gli stipendi siano aumentati proporzionalmente. Anzi, va sottolineato che il reddito pro capite in Romania è tra i più bassi dell’Ue.
Il 10 agosto 2018 decine di migliaia di romeni emigrati in tutta Europa sono scesi in piazza a Bucarest, insieme ad altri cittadini, per protestare contro la corruzione nella vita politica e per chiedere l’allontanamento dei politici coinvolti nei casi giudiziari. I manifestanti si erano dati appuntamento per quel giorno tramite Facebook.
In questo contesto, la Romania si sta preparando a importanti appuntamenti elettorali: quello delle consultazioni europee e successivamente, nel 2020, quello delle presidenziali. Il futuro dell’Unione in quella parte dell’Europa, dominata dai Paesi del patto di Visegrád, probabilmente verrà «salvato» dalla fedeltà della Romania agli ideali comunitari. Gli elettori a volte non comprendono l’importanza del voto europeo, perché considerano le libertà di cui godono un diritto naturale. «Hanno dimenticato – scrive il filosofo romeno Andrei Cornea – cosa significa fare file interminabili per un visto o vedersi rifiutare il rilascio del passaporto. Spesso gli europei non si rendono conto che la pace, la libertà, la tolleranza e la prosperità in cui vivono rappresentano non la regola, ma l’eccezione nella storia dell’umanità».
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ROMANIA IN THE EUROPEAN UNION
Upon receiving the invitation of the President of the Republic, of the State authorities and of the Romanian Catholic Church, Pope Francis will travel to Romania from May 31 to June 2, where he will also meet a Roma community. This article talks about Romania, albeit in general -from a political, economic and cultural point of view – and which is preparing for important electoral appointments, namely, those of European consultations and soon after the presidential election. The future of the Union in that part of Europe, dominated by Visegrád pact countries, will probably be “saved” thanks to Romania’s loyalty to EU ideals.