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Questo libro, scritto da Antonella Fucecchi e Antonio Nanni, che per decenni hanno collaborato con il movimento e la rivista CEM Mondialità, esplora il tema dell’immaginario in chiave educativa, alla luce dei cambiamenti che la nostra società sta vivendo, in particolar modo in seguito all’epidemia da Covid-19.
L’espressione «immaginario educativo» sta a indicare la prospettiva umanistica e personalistica dell’educazione, interessando in primo luogo le aree della scuola, della pedagogia e della formazione. Da qui il bisogno di sognare un futuro migliore per le nuove generazioni, valorizzando la capacità dell’uomo di reagire di fronte all’imprevedibilità del destino, scommettendo «sulla possibilità che l’immaginario educativo trovi un nuovo punto di equilibrio centrato sulla resilienza, evitando sia le fughe in avanti nei sogni utopici sganciati dalla realtà, sia le nostalgie retrotopiche che si perdono nel passato, sia infine le previsioni apocalittiche e catastrofiche della distopia» (p. 23).
La valenza educativa dell’immaginario è evidente a tal punto che numerosi sono i dispositivi pedagogici di esso utilizzati sia nella letteratura per l’infanzia, sia nel gioco, sia nei vecchi che nei nuovi media. «Educare» (da e-ducere, «tirar fuori») vuol dire infatti liberare la persona, e quindi l’educazione non potrà mai fare a meno dell’immaginazione, capace di spalancare orizzonti inediti. «L’equivoco di fondo è che l’immaginario venga reificato, cioè pensato come una cosa, una realtà a sé stante, separata dalla vita e avulsa dalla cultura, dalla società e dalla storia» (p. 59).
Gli autori affrontano poi un excursus, indagando ogni epoca storica – ellenistica, medievale, illuministica, contemporanea – caratterizzata da un immaginario proprio e specifico, affermando che «oggi non solo le scienze, ma perfino il marketing, lo sport, il turismo e la moda si interessano dell’immaginario, a conferma che non è estraneo al suo perimetro niente di ciò che appartiene all’esperienza umana» (p. 60).
In alcuni momenti, come nel periodo del ventennio fascista, abbiamo assistito a un uso strumentale dell’immaginario e alla messa in atto di un programma di controllo e di manipolazione di massa. Secondo Emily Beseghi, esisterebbe «una sorta di “alleanza” tra letteratura per l’infanzia e pedagogia dell’immaginario. L’una e l’altra, infatti, possiedono una evidente “carica liberatoria” nei confronti di tutto ciò che tende a ingabbiare, come i regimi e le dittature, da cui non a caso vengono puntualmente ostacolate» (p. 150).
Una dissertazione significativa riguarda le 10 parole-chiave, fondamentali nell’esistenza e nel pensiero dell’uomo, che rappresentano l’alfabeto della nostalgia: «civiltà», «patria», «famiglia», «comunità», «tradizione» coinvolgono la sfera della società e della convivenza, mentre «mito», «destino», «anima», «Dio», «ritorno» esplorano una dimensione correlata più direttamente con l’immaginario. Oggi, nel tempo della fragilità diffusa e dell’incertezza, un contributo significativo per un immaginario educativo più equilibrato e resiliente, attento alla cura degli altri, può venire, oltre che dalla letteratura per l’infanzia e dall’alfabetizzazione emozionale da coltivare in famiglia e nella scuola, anche dai media digitali, in particolare dallo storytelling, pensato per i ragazzi nativi digitali, perché «mette armonicamente insieme video, immagini, suoni, audio per costruire storie e narrazioni» (p. 168).
Un insegnamento importante che la pandemia, con tutti i suoi effetti collaterali, ci ha trasmesso è stato proprio la presa di coscienza della nostra vulnerabilità, e quindi il bisogno di riscoprire i valori, gli stati d’animo e l’alfabeto delle emozioni, per risvegliare un immaginario della speranza, della rinascita e della fiducia per tutti. A tal fine è necessaria una prospettiva che apra il cammino alla resilienza, risorsa educativa, culturale e anche politica da intendersi come «capacità di assorbire l’urto di un trauma imparando a curare la ferita per non restare catturati nel dolore e nella sofferenza» (p. 179).
ANTONELLA FUCECCHI – ANTONIO NANNI
Immaginario e resilienza. La scuola dopo il virus
Brescia, Morcelliana, 2021, 224, € 16,00.