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Darwin in Italia
Quando, nel 1871, Charles Darwin (1809-82) pubblicava L’origine dell’uomo e la selezione sessuale, erano passati 12 anni dalla sua opera più nota, L’origine delle specie per mezzo della selezione naturale. Si parla spesso di questi due volumi come dell’«opera magna» di Darwin. Questa definizione non rende molto onore alle numerose altre pubblicazioni di spessore scientifico di questo grande ricercatore, che vengono studiate ancora oggi come opere classiche in biologia, sia nel settore della zoologia sia in quello della botanica. Tuttavia, questi due libri hanno una caratteristica unica, dato che sono i testi che hanno definitivamente modificato il pensiero riguardo all’origine di tutte le forme di vita sulla faccia della Terra e riguardo all’origine dell’essere umano stesso.
L’ origine delle specie, scritto in inglese, fu presto tradotto in numerosissime lingue (persino in giapponese nel 1896). Ma in Italia, sebbene si possa trovare una recensione del testo originale nella rivista Il Politecnico nel 1860, il nome di Darwin rimase per lo più sconosciuto. L’attenzione accademica e giornalistica in quegli anni era concentrata sul problema dell’unificazione della nazione. C’è una sola eccezione degna di nota: lo zoologo Filippo De Filippi (1814-67) decise di introdurre le teorie darwiniane nel suo corso all’università di Torino nel 1864, spingendo l’editore Bocca di Torino a stampare lo stesso anno la prima traduzione italiana de L’origine delle specie.
Malgrado la timida accoglienza della comunità accademica italiana, i semi della teoria della selezione naturale di Darwin cominciarono presto a germogliare rigogliosi. Il secondo libro, L’ origine dell’uomo, fu infatti immediatamente tradotto e pubblicato lo stesso anno della sua uscita proprio a Torino. L’evoluzionismo entrava irreversibilmente in Italia dalla porta torinese.
Proprio in quegli stessi anni La Civiltà Cattolica faceva le sue prime esperienze editoriali (ricordiamo che la rivista fu fondata nel 1850, nove anni prima de L’origine delle specie e 21 anni prima de L’origine dell’uomo), rendendosi protagonista di un interessante confronto critico con le opere di Darwin…