Quale atteggiamento spirituale caratterizza il nostro tempo: l’ateismo e l’agnosticismo oppure la ricerca e l’affermazione del sacro? A questo interrogativo intende rispondere Cesare Medail con il suo libro Le piccole porte. In esso riferisce come l’incontro con dodici «cercatori» spirituali abbia intaccato il suo «beato agnosticismo» e la sua indifferenza spirituale, fino a condurlo alla fede nella Trascendenza e nella Rivelazione cristiana. Un itinerario, questo di Medail, ricco di stimoli e di approdi, percorso con lealtà e apertura d’animo, da seguire con particolare attenzione per le possibili insidie di talune svolte. Infatti in alcune pagine si ha l’impressione di una certa accondiscendenza verso il sincretismo, di un appiattimento del cristianesimo sulle altre religioni e di un ridimensionamento (o accantonamento?) della Chiesa come sacramento di salvezza. Medail riconosce viva la tentazione di costruirsi una religione personale, «rivalutando il “rapporto diretto” con Dio».
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