L’ispirazione del musicista californiano Tom Waits, nato nel 1949, è strettamente legata ai protagonisti delle sue canzoni: gente che popola i bassifondi, «cani randagi» che se ne vanno in giro, segnati però da un inestinguibile istinto di felicità. La «vulgata» sulla sua musica lo afferma come il cantore dei disperati. L’articolo invece afferma che Waits si sente fratello di emarginati e incompresi, ma non certo di vittime senza speranza. Al contrario, la sua opera ha sempre cantato, con voce catramosa e rauca, la vita come tensione, movimento e bisogno di approdo autentico, al di là di ogni vanità e futile illusione. Le sue canzoni dunque vivono nel buio tiepido di una tossica notte americana, che però attende l’esplosione di un’alba forte come una frustata.
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TOM WAITS: «…E L’ALBA ESPLOSE COME UNA FRUSTATA»
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