La questione religiosa nei primi anni di vita della Repubblica costituì in Italia uno dei temi caldi del dibattito politico tra comunisti e democristiani. L’articolo, utilizzando una documentazione inedita, esamina la «svolta» che Togliatti impresse al suo partito in questa delicata materia, per trovare nel mondo cattolico interlocutori attenti al progetto politico delle sinistre e garantire al Paese l’auspicata pace religiosa. Tale svolta preoccupò non poco i dirigenti democristiani, e in particolare De Gasperi, che consideravano il mondo cattolico una riserva di stretta appartenenza democristiana: per essi la demarcazione tra mondo cattolico e mondo comunista doveva passare anche attraverso la materia religiosa; era perciò necessario evitare ogni politica della mano tesa su tali questioni e ricordare ai cattolici che il comunismo era nemico giurato della religione e, in particolare, della Chiesa cattolica.
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TOGLIATTI, DE GASPERI E LA QUESTIONE RELIGIOSA
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