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Papa Francesco ha lodato l’esposizione sulla famiglia che il card. Kasper ha fatto nell’ultimo Concistoro del 21 febbraio scorso, dicendo che si era trattato di una «teologia serena» e «fatta in ginocchio». L’articolo cerca di approfondire il significato di queste espressioni alla luce dell’attuale filosofia del linguaggio. In primo luogo, lo fa servendosi della filosofia analitica; poi, della fenomenologia esistenziale; e infine, dell’analogia tomista, ripensata in dialogo con la filosofia moderna e contemporanea. Così mostra che il modo di dire le cose è parte del contenuto che si comunica, poiché l’atteggiamento e il contesto rientrano nell’interpretazione di un testo. Per questo una «ermeneutica del timore» si contrappone a un’altra serena. Infine l’articolo mostra la differenza tra questa ermeneutica del timore e il principio che l’ecclesiologia tipologica di von Balthasar chiama «giacobeo» (il cui modello è Giacomo il minore), cioè il giusto timore di essere infedeli alla tradizione.