Nell’epistolario di san Pio da Pietrelcina esiste un gruppo di dieci lettere, indirizzate ai direttori spirituali, contenenti larghi tratti copiati, senza citarli, dall’epistolario e dalle estasi di santa Gemma Galgani. Che un santo renda conto della propria situazione d’anima con le parole di un’altra persona, non avvertendo i destinatari, è un fenomeno quanto meno inatteso e lascia perplessi. L’articolo ricostruisce la travagliata esperienza psicologica di san Pio negli anni 1911-13 (a questo arco di tempo risalgono le lettere copiate), esclude l’ipotesi del plagio e accoglie la possibilità di spiegare il fenomeno come un processo di identificazione spirituale.
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SANTA GEMMA GALGANI E SAN PIO DA PIETRELCINA. Plagio o identificazione?
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