Lo sfondo del Medio Oriente è quello di una «guerra fredda»: non ci sono soltanto le lotte tra israeliani e palestinesi e quelle intestine tra questi ultimi. L’Iran preoccupa i Paesi arabi sunniti, soprattutto l’Arabia Saudita. La novità è che l’Occidente non è più favorevole alla politica di chiusura verso Hamas, Hezbollah, Siria e Iran. Data la maggiore rilevanza strategica iraniana, si ritiene che senza le pressioni statunitensi il nuovo Governo israeliano di Benjamin Netanyahu declasserà la questione palestinese a un «problema interno». I primi due passi attesi per la pace nella Terra Santa sono un accordo di tregua pluriennale tra Israele e Hamas e un accordo su un futuro Governo unitario dell’Autorità Palestinese, altrimenti non verranno sbloccati gli aiuti internazionali per la ricostruzione di Gaza.
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