Ricorre quest’anno il 70° anniversario della morte di Sigmund Freud, il celebre fondatore della psicanalisi, il cui contributo rimane a tutt’oggi affascinante, complesso e anche discusso. L’articolo intende prendere in esame uno degli ultimi scritti di Freud, L’uomo Mosè e la religione monoteista, che costituisce anche un suo punto di arrivo nei confronti della problematica religiosa, riassunta nella figura di Mosè. Pur non essendo la sua ultima opera dal punto di vista cronologico, si può dire che ne costituisca il testamento: vicino alla morte e costretto a lasciare la sua Vienna, sapeva anche che gli interrogativi sulle sue personali radici, culturali, biologiche e religiose erano rimasti irrisolti.
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FREUD E MOSÉ
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