La cronaca si apre con la valutazione del presidente Napolitano che, a proposito dei danni del terremoto in Abruzzo, ha parlato di «decadimento dei valori spirituali, umani e morali». Viene ricordato il telegramma inviato al Governo e alla Regione da parte del sindaco dell’Aquila che, prima del terremoto, chiedeva la dichiarazione dello stato di emergenza. Quindi si sintetizzano due ampi studi esistenti sin dal 1999 che prevedevano con puntualità la situazione di alto rischio, ad esempio, degli edifici crollati all’Aquila. Un elemento di fondo sembra dominare il modo di governare in Italia, al di là del colore dei governanti: il rifiuto di progettare il futuro, di compiere un efficace lavoro di prevenzione e di guardare oltre l’orizzonte immediato.
                                        
                        
                        Shop
                    
                    
                        
                            
                        
                        Search
                    
                
            QUALE FUTURO DOPO IL TERREMOTO IN ABRUZZO
 
                ABBONATI
Ogni mese la rivista cartacea e/o digitale su web e app con i nostri articoli su Società e politica, Teologia e spiritualità, Vita della Chiesa, Scienze Umane, Scienza e tecnologia, Arti e letteratura, in più la foto-notizia del mese e l’Attualità culturale.
Ogni settimana sulla tua email la Newsletter con i nostri articoli in anteprima, i nostri podcast, le news in tempo reale, le notizie dall’Osservatorio astronomico vaticano, il commento al Vangelo della domenica.
Scopri di più