Anche quest’anno, per la terza volta nella storia del Premio Strega, lo stesso libro vince nella categoria principale e in quella Giovani[1]. Si tratta de L’età fragile, di Donatella Di Pietrantonio[2]. La scrittrice, di origine abruzzese, nata ad Arsita (Te) nel 1962, ha iniziato a pubblicare solo qualche anno fa, in età già ben adulta, nel 2011, a 49 anni[3]. Nell’arco di poco più di un decennio si è imposta all’attenzione della critica e del pubblico italiano, vincendo il Premio Campiello con L’Arminuta nel 2017 e il Premio Strega e il Premio Strega Giovani quest’anno.
Dopo l’esordio autobiografico di Mia madre è un fiume, nel quale la scrittrice parla della malattia della madre, colpita dall’Alzheimer, le storie successive presentano alcuni elementi ricorrenti: l’ambientazione in Abruzzo e il punto di vista di forti protagoniste femminili. In particolare, il dittico de L’Arminuta e di Borgo Sud racconta la storia di due sorelle. Nel primo di questi due libri esse si incontrano per la prima volta da preadolescenti, visto che le vicende familiari le hanno tenute separate fino a quel momento. Nel secondo libro intrecciano nuovamente le loro esistenze come donne adulte, dopo che la vita le ha portate distanti, ciascuna a dare spazio alla propria indole.
Con L’età fragile Di Pietrantonio torna nell’amato Abruzzo e trasforma in materia di romanzo una vicenda reale di cronaca nera, accaduta nel 1997, assurta alla notorietà dei quotidiani nazionali alla fine dell’estate di quell’anno come «il delitto del Morrone». In quella triste vicenda vennero coinvolte tre ragazze padovane – due sorelle e un’amica – in vacanza nella zona della Maiella. Un pastore di origini macedoni sparò a due di loro e cercò di abusare della terza, e poi la uccise. All’esplosione di ingiustificata violenza sopravvisse una delle tre ragazze, che testimoniò contro l’uomo, catturato già poche ore dopo il delitto.
Di Pietrantonio cambia i nomi, il luogo e altri dettagli del contesto (l’identità della sopravvissuta e la provenienza delle ragazze), ma il punto di riferimento rimane evidente e la vicenda riconoscibile.
La copertina di L’età fragile di Donatella Di Pietrantonio, Einaudi 2023.
Ci sembra, tuttavia, che alla scrittrice interessi valorizzare altri aspetti rispetto a quelli della mera ricostruzione finzionale del delitto. Di Pietrantonio, infatti, prende la vicenda e l’impasta con il recente passato, il Covid-19 e il conseguente lockdown. La storia infatti inizia con la scena di un appartamento in disordine, segno evidente del ritorno
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