Negli ultimi mesi in Israele la comunità ebraica ultraortodossa è stata nuovamente catapultata nei titoli dei giornali a causa del rinnovato tentativo di arruolare i giovani ultraortodossi nell’esercito, nonostante la diffusa resistenza. Il rabbino capo sefardita Yitzhak Yosef ha reagito alla possibilità di una coscrizione militare forzata nel marzo 2024, dicendo: «Se ci obbligano a entrare nell’esercito, ce ne andremo tutti all’estero»[1]. Benché la resistenza alla coscrizione militare faccia parte del profilo degli ultraortodossi da decenni, il contesto del conflitto in corso a Gaza, in Cisgiordania, al confine settentrionale del Libano e con gli Houthi in Yemen rende questa resistenza ancor più consistente. Molti ebrei in Israele ritengono che, nel mezzo di una guerra per la loro sopravvivenza, sia essenziale che gli ultraortodossi condividano la responsabilità di difendere il Paese; la comunità ultraortodossa, nel frattempo, sta combattendo una guerra per preservare la propria identità e il proprio stile di vita tradizionale. Chi sono gli ultraortodossi e su cosa si basa il loro rifiuto di arruolarsi nell’esercito[2]?
Riconoscere gli ultraortodossi in Israele
È importante distinguere tra due diverse categorie di ebrei religiosi in Israele. In ebraico esistono due parole distinte: gli ebrei ultraortodossi sono conosciuti come haredim («timorosi»), mentre gli ortodossi moderni sono conosciuti come dati’im («religiosi»). La distinzione non riguarda tanto il grado di osservanza religiosa, quanto piuttosto l’atteggiamento nei confronti della modernità in generale e del sionismo, il moderno nazionalismo ebraico, in particolare. Gli ultraortodossi insistono nel separarsi dal mondo moderno, mentre gli ortodossi moderni vivono integrati in esso, pur osservando i precetti religiosi.
Gli ebrei ultraortodossi in Israele si distinguono dagli altri ebrei israeliani per lo stile di abbigliamento, il luogo di residenza, il ritmo della vita quotidiana e la visione del mondo. Tuttavia, nonostante l’apparente uniformità, sono molto diversi tra loro: alcuni hanno radici in Europa (in particolare nell’Europa orientale), altri in Medio Oriente e Nord Africa. Sono una parte significativa della popolazione israeliana, stimata in quasi 1,34 milioni nel 2023, il 13,6% di tutti gli israeliani. Sono anche la popolazione in più rapida crescita. In Israele, il 25% dei bambini che frequenta il sistema scolastico in lingua ebraica proviene dalla comunità ultraortodossa.
Essi tendono a vivere concentrati nei loro quartieri; oltre il 40% vive nei quartieri ultraortodossi di Gerusalemme o di Bnei Brak, una città vicino a Tel Aviv. Studiano in scuole ultraortodosse separate: solo il 4% di esse è statale; il 73,5% è riconosciuto dallo
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