La guerra tra Israele e Hamas alla fine ha colpito anche la comunità drusa che abita in Israele. La sera del 27 luglio un rocket è caduto in un campo di calcio di Majdal Shams, un villaggio druso sulle alture del Golan. Nell’esplosione sono morti 12 bambini e molti altri sono rimasti feriti. Hezbollah ha negato ogni responsabilità per la strage, ma Israele ritiene che il rocket sia stato lanciato dal Libano e, poche ore dopo, gli aerei israeliani hanno colpito una serie di obiettivi di Hezbollah in territorio libanese.
Nelle alture del Golan i drusi sono 25.000, divisi in quattro villaggi e finora erano rimasti ai margini del conflitto che si sviluppa in Israele e Palestina. Ma chi sono i drusi di cui, dopo tanto tempo, si inizia a parlare sulla stampa di divulgazione?
La parola «islam», come viene tradotta nelle lingue occidentali, significa letteralmente «sottomissione»[1]. Sottomissione a Dio, naturalmente. Ma se questo termine lo si usa in senso più largo, cioè per indicare la civiltà che è nata da tale tradizione religiosa, dalle sue istituzioni e dalle sue leggi, allora sarebbe meglio declinarlo al plurale. Infatti, non c’è mai stato un solo islam, ma ve ne sono stati tanti e molto differenti tra loro. Ciascuna delle regioni del mondo musulmano ha avuto da sempre storie e istituzioni diverse, lingue e abitudini religiose differenti.
Se vogliamo conoscere da vicino la storia dell’islam, dobbiamo partire da questo presupposto e non considerarlo, come spesso fa certa letteratura divulgativa, una realtà unitaria e monolitica[2]. In questo articolo tratteremo di uno dei tanti «frammenti» del mondo islamico, cioè di uno dei suoi movimenti meno conosciuti, ma che in passato ebbe un ruolo significativo in alcune regioni del Medio Oriente, come ad esempio il Libano: i drusi.
I «ghulat», gli «esagerati»
I drusi, come pure gli alauiti, sono una confessione religiosa nata nell’XI secolo dal tronco dello sciismo, per cui possono essere considerati una ramificazione della shi’a classica. Questa denominazione designa i seguaci dal «partito di Alī» – cugino e genero di Maometto e quarto dei califfi cosiddetti «ben guidati» – e in particolare i «duodecimani», che costituiscono di gran lunga il gruppo più numeroso. Questi sono oggi presenti soprattutto in Iran, Iraq, Libano e in altri Paesi del Medio Oriente e riconoscono l’autorità religiosa e anche politica degli ayatollah.
I drusi, al pari degli alauiti, fin dall’origine erano considerati dagli «ortodossi» duodecimani come ghulat («coloro
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