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In questo articolo vengono presentati innanzitutto l’incontro casuale di Pietro Favre, Francesco Saverio e Ignazio di Loyola nel Collegio di Santa Barbara dell’Università di Parigi e, in particolare, l’ambiente studentesco, caratterizzato da una complessa situazione ecclesiale e politica, che la diffusione delle idee luterane rendeva ancora più grave. Da qui nasce la domanda sui contenuti evangelici che animavano l’azione riformatrice di Ignazio, tra i quali si segnalano la povertà, la gratuità, la disponibilità all’aiuto del prossimo, preferibilmente a Gerusalemme. Pietro Favre è il primo tra i compagni di Ignazio ad accogliere tali ideali e a decidersi a diventare sacerdote. Inviato in Germania, egli affronta dal vivo il problema della Riforma luterana. La sua risposta è non entrare in discussioni teologiche, ma partire da ciò che unisce. Un atteggiamento, questo, che corrisponde a quello raccomandato dal Concilio Vaticano II.