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Nell’enciclica Lumen fidei Papa Francesco fa notare che la fede molto spesso è intesa «come un salto nel vuoto che compiamo per mancanza di luce, spinti da un sentimento cieco; o come una luce soggettiva, capace forse di riscaldare il cuore, di portare una consolazione privata, ma che non può proporsi agli altri come luce oggettiva e comune per rischiarare il cammino» (n. 3). Dietro questi pregiudizi si nasconde una concezione antropologica dello sguardo umano molto parziale. Prendendo come punto di partenza l’affermazione che «la fede non solo guarda a Gesù, ma guarda dal punto di vista di Gesù, con i suoi occhi: è una partecipazione al suo modo di vedere» (n. 18), l’articolo cerca di proporre alcune riflessioni che mostrano il fondamento di questo «guardare con gli occhi di Gesù» e tutta la ricchezza che ne scaturisce. L’Autore è professore presso la Pontificia Universidad Católica Argentina (Buenos Aires).