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Con la pubblicazione dell’opera, non vasta ma intensa, di Cristina Campo (1923-77) si sta ridestando un generale interesse per lei, sia per la profondità della sua voce poetica, sia per la sua incessante ricerca della bellezza e della verità, sia infine per il suo coraggioso itinerario alla conquista del Dio cristiano. Il testo, dopo una sintetica presentazione biografica, prima indica le parole-chiave per comprendere il mondo in cui lei si muove: fiaba e mistero; poi espone il senso che lei dà ai sensi soprannaturali per raggiungere la dimensione ultramondana; infine analizza i suoi due componimenti poetici più significativi, Missa Romana e Diario bizantino. In essi la bellezza e la forza dell’ispirazione poetica, la ricchezza dei simboli e il significato del rito si manifestano in un tripudio di splendore liturgico.