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ABSTRACT – Il 17 dicembre Papa Francesco compie 80 anni. È un fatto che oggi viene considerato da molti — non solo cattolici, o cristiani, e neppure credenti, ma anche da tantissimi non credenti, al di là dei confini delle comunità religiose — come una personalità, un leader di statura mondiale. Non sono molte — se pure ci sono — le figure di leader che si stagliano con autorità, proponendosi come volti e voci capaci di creare consenso e motivazioni condivise per l’impegno e l’azione. Eppure ce n’è un grande bisogno, soprattutto nei momenti storici che presentano eccezionali sfide o opportunità.
Come e in quale occasioni si è espressa dunque la leadership di Papa Francesco per la comunità umana, sia nelle parole sia nei gesti? Anzitutto possiamo ricordare i suoi incontri in Vaticano con Capi di Stato e di Governo e altre personalità che vengono a visitarlo, e il suo particolare carisma nello stabilire rapporti personali in tali occasioni. Vi sono poi gli innumerevoli discorsi, messaggi, appelli, in cui il Papa affronta temi molto concreti di attualità, in particolare, in questa riflessione, la Laudato Si’. Ma alle parole si accompagnano gli atti, i gesti, che sono complementari alle prime e vi conferiscono credibilità. A partire dal suo primo viaggio da Pontefice, a Lampedusa.
Ma perché papa Francesco «colpisce»? Anzitutto colpiscono la forza, la chiarezza, l’insistenza, la partecipazione appassionata nel richiamare le questioni critiche dell’umanità; colpisce la capacità di papa Francesco di connettere fra loro continuamente queste domande critiche, i temi che interessano tutti nelle diverse parti del mondo — la povertà, la crisi ecologica, la guerra —, mostrandone l’interdipendenza e rendendoli intercomunicanti… Colpiscono anche la libertà e la forza con cui papa Francesco si scaglia ripetutamente contro le forme opprimenti del potere e le loro cause, che si fonda sul suo particolare punto di vista — le «periferie» — e sull’essere il primo Papa «venuto dalla fine del mondo».
Infine il modo di comunicare del Papa, permette di dire che «il messaggero è il messaggio». La sua è una modalità semplice e concreta, che tocca la vita e proprio per questo è universale; una modalità ancor più accentuata dai gesti e dalla fisicità dell’espressione e che possiamo definire «dialogica e coinvolgente». Papa Francesco ha grandi orizzonti, ma non è un ingenuo: il suo messaggio ha sempre un’origine e un’ispirazione radicalmente evangeliche, radicato in particolare nelle Beatitudini e nel capitolo 25 del Vangelo di Matteo.
Il messaggio dell’amore misericordioso, espresso da papa Francesco con libertà e declinato in tutte le direzioni, si rivela una fonte nuova ed efficace di riflessione, di orientamento e di speranza nel mondo di oggi anche molto al di là dei confini della Chiesa cattolica.