La Bishop è una delle voci poetiche più significative del secondo Novecento americano. Poetessa dell’osservazione e dell’attenzione, con i suoi versi conduce il lettore a «una nuova consapevolezza dell’alterità misteriosa del mondo» (Seamus Heaney). La vita l’ha sottoposta a una sequenza faticosa e dolorosa di perdite e abbandoni. Ma lei è sempre stata attiva in un’ostinata e inquieta ricerca. Le epifanie alle quali la Bishop ci espone sono l’aspetto luminoso di una voragine buia. Esse, più che un’ostinata ricerca, rappresentano l’attesa di una forma di salvezza. Per lei la realtà, anche se appare buia, non è mai piatta: ha sempre increspature e finestre che la rendono disponibile ad essere, all’improvviso, baciata dalla luce del sole.
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«NELL’IMMERSIONE TOTALE». La poesia di Elizabeth Bishop

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