fbpx

Seguici su:

Carrello Accedi Iscriviti alla newsletter
Menu

Attualità

  • Politica
  • Diritti
  • Economia
  • Ecologia
  • Mondo

Pontificato

  • Conversazioni
  • Magistero
  • Viaggi apostolici

Cultura e Società

  • Letteratura
  • Storia
  • Filosofia
  • Psicologia
  • Sociologia
  • Cinema
  • Arte
  • Musica
  • Media
  • Teatro

Scienza e Tecnologia

  • Fisica
  • Astronomia
  • Genetica
  • Intelligenza artificiale

Eventi

  • Conferenze
  • Presentazioni

Chiesa e Spiritualità

  • Bibbia
  • Dialogo interreligioso
  • Diritto canonico
  • Vita spirituale
  • Teologia
  • Santi
  • Patristica
  • Liturgia
  • Pastorale
  • Storie

Edizioni internazionali

RIVISTA CULTURALE DELLA COMPAGNIA DI GESÙ, FONDATA NEL 1850
Shop
Search
  • Attualità
  • Chiesa e spiritualità
  • Cultura e società
  • Scienza e tecnologia
  • Pontificato
  1. Homepage
  2. Quaderni
  3. Quaderno 3903
  4. MARIO CASTELNUOVO-TEDESCO. PIANO CONCERTOS NOS. 1 AND 2. FOUR DANCES FROM «LOVE’S LABOUR’S LOST»

MARIO CASTELNUOVO-TEDESCO. PIANO CONCERTOS NOS. 1 AND 2. FOUR DANCES FROM «LOVE’S LABOUR’S LOST»

Claudio Zonta

2 Febbraio 2013

Quaderno 3903

MUSICA

a cura di C. ZONTA

Mario Castelnuovo-Tedesco. Piano Concertos Nos. 1 and 2. Four Dances from «Love’s Labour’s Lost»; Alessandro Marangoni, piano; Malmö Symphony Orchestra, Andrew Mogrelia, Naxos, 2012.

Marangoni, giovane e promettente italiano, propone una incisione di musiche di Castelnuovo-Tedesco con l’accompagnamento della Malmö Symphony Orchestra, diretta da Andrew Mogrelia e pubblicata dall’etichetta Naxos. Castelnuovo-Tedesco è celebre in Italia per le partiture di carattere chitarristico, grazie alle intepretazioni di grande trasporto del maestro Segovia; tuttavia, proprio grazie a questa registrazione, possiamo osservare quanto la vena compositiva dell’autore fiorentino (nato a Firenze ed espatriato, in quanto discendente da una famiglia di banchieri ebrei, in America nel 1939 durante l’emanazione delle leggi razziali) sia improntata verso una fine ricerca musicale, ricca di suggestioni e di grande espressività. Le musiche contenute nel cd infatti riecheggiano ambiti quali la musica descrittiva, abbracciano atmosfere tipicamente italiane, dal forte lirismo e dalla grande cantabilità, senza tralasciare le radici ebraiche, o l’influenza che ebbe sul compositore la cultura americana.

La genesi del lavoro inizia con le ricerche musicologiche di A. Marangoni tra Firenze e New York, luoghi in cui visse il musicista, per arrivare alla consultazione dell’originale manoscritto del Concerto N. 2 in F major, Op. 92, conservato presso la Biblioteca del Congresso di Washingon. Grazie inoltre alla collaborazione con la nipote del compositore, Lisbeth Castelnuovo-Tedesco, Marangoni ha potuto avere accesso alla partitura manoscritta delle Four dances from «Love’s Labour’s Lost», op. 167, scritte per orchestra; composizioni che, mediante la pubblicazione di questo cd, sono fatte oggetto della prima incisione mondiale.

Il Concerto No. 1 in G minor, scritto nel 1927, è introdotto dall’orchestra che apre a giochi di danze romantiche, spensierate, fino all’intervento pianistico, che, con movimenti di bassi ritmici e decisi, crea atmosfere ricche di tensione e di pathos. La scrittura musicale diviene un continuo dialogo tra pianoforte e orchestra, generando intrecci di voci che sottendono orizzonti appassionanti, sviluppano pensieri intimistici, delineano riprese gioiose.

Di carattere meditativo invece è il secondo movimento, caratterizzato da fraseggi pianistici e orchestrali evocativi, mediante passaggi delicati che si dipanano in atmosfere introspettive e sentimentali. Il terzo movimento, dalla scrittura chiara e ritmica — Vivo e festoso — restituisce all’ascoltatore un’aura gioiosa e lirica, un inseguirsi di melodie che trasportano l’animo verso un senso di leggerezza e festosità, in un climax che sembra non esaurirsi mai.

Marangoni, con una eccelsa interpretazione e con una tecnica pianistica precisa e appassionata, enfatizza i vari colori della partitura, e così il suono del pianoforte, a volte solo, altre volte accompagnandosi all’orchestra, conduce l’ascoltatore tra le diverse atmosfere che vengono create e ri-create con grande articolazione.

La stesura musicale del Piano Concerto No. 2 in F major, scritto all’alba della seconda guerra mondiale, è caratterizzata da una inclinazione verso sentimenti di gioia, ma allo stesso tempo sottende un presagire un tempo in cui la sofferenza pervaderà il volto dell’uomo. L’accompagnamento orchestrale e gli interventi maestosi del piano si fanno portatori di un clima più austero e drammatico; la scrittura musicale si anima di una tensione che esplode con un impeto dalle forti sonorità, in particolar modo nel terzo movimento. Vivo e impetuoso. Ma forse è il secondo movimento quello più appassionante, in cui l’espressività pianistica di Marangoni riesce a portare alla luce sinuose atmosfere, con fraseggi appena accennati e aperture di grande respiro, dal finale che diviene un anelito quasi interrotto.

Le quattro danze, composte negli anni Cinquanta, hanno un andamento lirico e descrittivo, e in esse si riscontra la passione di Castelnuovo-Tedesco per la musica da film, di cui egli era molto appassionato, come si può notare da alcune colonne sonore composte negli anni Quaranta. Così, nella prima danza, la semplicità del tema rifulge attraverso l’accompagnamento di un’orchestra che ne sottolinea tutte le sfumature, creando passaggi romantici e intimamente sofferenti. La quarta danza incede con bassi molto ritmici, creando un suggestivo movimento, su cui si inseriscono gli archi e i fiati che delineano il tema. L’orchestrazione è abilmente elaborata, e le voci si rincorrono, si riprendono, sfuggono, creando una varietà di timbri e sfumature che trascinano l’ascoltatore in una corsa incessante fino alla maestosa chiusura.

Un elogio va all’Orchestra Sinfonica di Malmö, diretta dalla forte personalità di Andrew Mogrelia, che, con sapiente sensibilità, crea un rapporto serrato, armonico ed equilibrato con il pianoforte di Marangoni: un connubio, questo, che permette alla musica di Castelnuovo-Tedesco di essere espressa ai massimi livelli.

Non è disponibile la versione digitale di questo articolo, è possibile leggerlo solo nella versione cartacea o e-book


Acquista il quaderno Abbonati Sfoglia il quaderno
MARIO CASTELNUOVO-TEDESCO. PIANO CONCERTOS NOS. 1 AND 2. FOUR DANCES FROM «LOVE’S LABOUR’S LOST»

Claudio Zonta

Scrittore de La Civiltà Cattolica.


2 Febbraio 2013

Quaderno 3903

  • pag. 315
  • Anno 2013
  • Volume I

Commenta e condividi
Stampa l'articolo

Dallo stesso Quaderno

IL PAPA, TWITTER E LO SPAZIO DIGITALE. La 47a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali

La riflessione sulla comunicazione che la Chiesa sta portando avanti in questi anni si interroga non su tecniche e modelli,...

2 Febbraio 2013 Leggi

NUOVE FORME DI DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA

L’idea di democrazia rappresentativa sta cambiando; i cittadini stanno assumendo attraverso la rete un «controllo in tempo reale» e un...

2 Febbraio 2013 Leggi

UMORISMO E QUALITÀ DELLA VITA

L’umorismo sembra un fatto apparentemente banale e poco serio, eppure riassume in sé una quantità impressionante e molto interessante di...

2 Febbraio 2013 Leggi

SCIENZA E SFIDA PASTORALE

La nota esamina il rapporto tra Chiesa e scienza e indica un reciproco aiuto che la parola di Dio e...

2 Febbraio 2013 Leggi

«DOPO IL MIRACOLO»

Il romanzo Dopo il miracolo di A. Zaccuri ha una struttura che rimanda a Manzoni: dodici capitoli, ricchi di personaggi,...

2 Febbraio 2013 Leggi

IL PAPA ALLA CURIA E AL CORPO DIPLOMATICO

Come ogni anno, il Papa ha rivolto due significativi discorsi rispettivamente alla Curia romana in occasione degli auguri natalizi (22...

2 Febbraio 2013 Leggi

QUELLO CHE I CATTOLICI FANNO IN ITALIA

Partendo dalla rilevanza della presenza cattolica in Italia, la cronaca auspica la formazione di una leadership cattolica che voglia e...

2 Febbraio 2013 Leggi

LA CRISI NELLA REPUBBLICA CENTRAFRICANA

L’Indice di sviluppo umano nell’Onu nel 2011 collocava il Centrafrica in 179a posizione su 187 Paesi. La crisi politica, umanitaria...

2 Febbraio 2013 Leggi

MOONRISE KINGDOM

Moonrise Kingdom (Usa, 2012). Regista: Wes Anderson. Interpreti principali: B. Willis, E. Norton, B. Murray, F. McDormand, T. Swinton, J....

2 Febbraio 2013 Leggi

ABBONATI

Dal 1850, la rivista internazionale dei gesuiti. Scegli l’abbonamento che preferisci: carta + digitale o solo digitale.

Scopri di più

Beatus Populus Cuius Dominus Deus Eius

La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs 70/2017 (ex L. 250/90). Importo lordo erogato per l’anno 2022: € 287.619,29

  • Attualità
  • Cultura e società
  • Scienza e tecnologia
  • Chiesa e spiritualità
  • Eventi
  • Pontificato
  • Chi siamo
  • Le edizioni internazionali
  • Abbonati
  • Dona
  • Biblioteca
  • Shop
  • Ricerca
  • Newsletter
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Termini e Condizioni
  • Condizioni di vendita
  • Pubblicità
  • Contatti
  • FAQ
  • Accedi
Icona del Livello A di conformità alle linee guida 1.0 del W3C-WAI riguardanti l'accessibilità dei contenuti del Web

© LA CIVILTÀ CATTOLICA 2025 | Partita iva 00946771003 | Iscrizione R.O.C. 6608

I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l'adattamento totale o parziale.