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Il 1° gennaio 2002, vent’anni fa, le banconote e le monete denominate in euro, che nel linguaggio degli economisti sono definite «euro fiduciario», venivano messe a disposizione del pubblico in 12 Stati membri dell’Unione Europea (Ue).
Sette banconote (5 €; 10 €; 20 €; 50 €; 100 €; 200 €; 500 €) e otto monete (0,01 €; 0,02 €; 0,05 €; 0,1 €; 0,2 €; 0,5 €; 1 €; 2 €) potevano così essere viste, toccate, «maneggiate» da consumatori, commercianti e bancari. In effetti, l’euro di oggi esisteva già da tre anni, precisamente dal 1° gennaio 1999. Per tre anni – dal 1999 al 2001 – aveva circolato sotto forma di monete nazionali (il franco francese, il marco tedesco, la lira italiana ecc.). La sua funzione simbolica scompariva allora dietro la sua funzione finanziaria.
L’euro aveva già corso legale, si comprava e si vendeva sul mercato dei cambi contro lo yen giapponese, il renminbi cinese, la corona svedese, la sterlina britannica, il dollaro ecc. Ma, dal 1° gennaio 1999 al 1° gennaio 2002, appariva solo nelle transazioni dei mercati finanziari e delle imprese.
Questo stratagemma è la conseguenza meccanica di una decisione presa da 11 Paesi europei, che fissarono definitivamente il tasso di cambio tra le loro monete nazionali a partire dal 1° gennaio 1999. Per il marco tedesco, la conversione era semplice (due marchi per circa un euro); per gli altri Paesi erano necessari diversi decimali, frutto di un calcolo sottile in cui il peso economico e il tasso di cambio delle valute di ogni Paese andavano di pari passo.
L’«eurosistema» (area monetaria europea) si basa su un’unica Banca centrale, la Banca centrale europea (Bce), il cui Consiglio direttivo riunisce attorno al presidente (attualmente la francese Christine Lagarde, succeduta nel 2019 a Mario Draghi) i governatori delle Banche centrali dei vari Paesi partecipanti. Il suo mandato è semplice: la stabilità dei prezzi, originariamente definita come «aumento inferiore al 2% ogni anno», ora ridefinita come «2% su una media mobile»…
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THE EURO IS TWENTY YEARS OLD
The euro banknotes and coins are celebrating their 20th anniversary this year. The single currency represents the symbolic virtue of uniting the 19 countries that use the euro (among the 27 members of the European Union.) The euro has probably promoted price and exchange rate stability, but the European Central Bank’s policy of lowering interest rates has caused the enormous social problem of wealth disparity between those who own securities or property, and the poorest who do not. In addition, the establishment of a uniform exchange rate for countries with different needs has favored Germany, Holland and Austria, to the detriment of southern European countries (Italy, Spain, France,) without giving the euro sufficient weight compared to the dollar.