Avviata con la pubblicazione del Messale di Pio V (1570), la riforma liturgica non riuscì a condurre i fedeli a una consapevole e attiva partecipazione all’azione liturgica. Questa infatti restò un appannaggio del clero, mentre il popolo cristiano, pur assistendo alla Messa, era occupato nelle sue devozioni. Soltanto verso la metà dell’Ottocento iniziò un movimento, ancora timido, di riforma liturgica, che divenne forte nella prima metà del Novecento, pur attraversando periodi di crisi, superati con l’intervento di Pio XII. Infine il Concilio Vaticano II nella Costituzione Sacrosanctum Concilium dettò le leggi di una riforma liturgica generale, che fu condotta a termine, in particolare, con la pubblicazione nel 1970 del Messale di Paolo VI, il quale aprì un’epoca nuova nella vita della Chiesa.
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Concilio Vaticano II
L’EUCARISTIA DAL CONCILIO DI TRENTO AL VATICANO II

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