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Nicolae Steinhardt (1912-89), scrittore rumeno, è stato oggetto negli ultimi anni di diversi studi e convegni. Egli lascia una vasta opera, ma di particolare rilievo fra i suoi scritti è il Diario della felicità.
Rinchiuso nella cella 34 del carcere di Jilava, condannato ingiustamente dal regime, Steinhardt, originariamente di famiglia ebrea, incontra Cristo proprio in prigione, ricevendo il battesimo. Questa esperienza fondamentale gli fa scoprire le sorgenti della felicità autenticamente umana e, una volta uscito dalla prigione, egli scriverà questo Diario grazie ai ricordi vivi legati all’esperienza «pasquale» del carcere, il più bel periodo della sua vita.