Sentimenti e affetti mettono alla prova le capacità di ogni scrittore che intenda rappresentarli. Dal vasto panorama della giovane narrativa italiana, occupato da una serie di opere «nevroromantiche» nelle quali l’amore trabocca nella sua estenuante o ironica «solubilità», si distinguono almeno due romanzi di recente pubblicazione: uno a firma di Alberto Garlini (Una timida santità) e l’altro di Aurelio Picca (Sacrocuore). Essi intendono giocarsi su una sentimentalità scoperta, prestando attenzione agli affetti familiari, vissuti all’interno di situazioni di distacco, lutto o abbandono.
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L’EREDITÀ DEGLI AFFETTI
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