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Anche la 56a Biennale fa parlare di sé, a iniziare dal titolo: All the World’s Futures. Quest’anno, Okwui Enwezor, curatore dell’Esposizione, pone l’arte di fronte al compito di affrontare il futuro del mondo, guardando alle fratture più profonde del nostro tempo, con le conseguenze drammatiche che ne derivano: l’avidità e la violenza, l’oppressione politica, lo sfruttamento economico, i profughi e le migrazioni. Che cosa può dirci l’arte? Rispondono 139 artisti di 53 nazioni diverse. Attraverso un forum di confronti permanenti, di letture provocanti, di comunicazioni e interazioni, la Biennale ci interroga con le sue oscurità e la sua luce.