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Dopo il film Noi credevamo, Mario Martone prosegue con Il giovane favoloso un’indagine sulla storia italiana dell’Ottocento. Scorrono sullo schermo le figure e gli ambienti che fanno da contorno alla vita di Giacomo Leopardi. La casa-biblioteca del padre, conte Monaldo, è un’autentica prigione per il giovane poeta. Monaldo vive osservando regole precise, che intende trasmettere tali e quali ai figli. Giacomo morde il freno. Ma quando, diventato adulto, frequenta a Firenze l’ambiente degli intellettuali progressisti, si sente isolato non meno di quanto lo fosse nella natia Recanati. Finisce i suoi giorni a Napoli, dopo aver scritto una poesia, La ginestra o Il fiore del deserto, che lascia ai posteri come testamento spirituale.