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Dopo un periodo di apparente stagnazione, il terrorismo islamico è riesploso, quasi in modo inaspettato, rivendicando ancora una volta, dopo le vicende di al Qaeda, la pretesa di unificare il vero islam di osservanza sunnita. Lo ha fatto concretizzando un antico sogno dell’integralismo islamico del Novecento, cioè costituendo un sedicente «califfato» in alcune regioni dell’Iraq e della Siria. In questo articolo si tratterà di uno degli aspetti più caratteristici del «califfato», cioè l’efferata pratica della cosiddetta «uccisione del messaggero», che ci rimanda a rituali espiatori-sacrificali antichi. Tale pratica è stata condannata dai maggiori ulema del mondo sunnita e da quasi tutti i Paesi Arabi.