Dallo scorso 17 dicembre, segnato dal suicidio sacrificale di un giovane disoccupato, Mohamed Bouazizi, si erano moltiplicate in Tunisia le proteste nelle piazze tunisine. Si chiedevano le dimissioni del presidente Ben Ali, al potere da 23 anni, e la transizione a un regime democratico. Il 14 febbraio Ben Ali, non più sostenuto dalle Forze Armate, fuggiva in Arabia Saudita. Le vicende tunisine hanno infiammato gli animi delle popolazioni di altri Stati arabi, soprattutto l’Egitto dove l’11 febbraio si è dimesso il presidente H. Mubarak. Con il supporto internazionale, il Governo di unità nazionale di Tunisi, in un clima incerto ma relativamente calmo, sta iniziando le riforme e sostituendo i vertici delle istituzioni e delle aziende pubbliche, in particolare della polizia e dei servizi segreti.
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LA «RIVOLUZIONE DEI GELSOMINI» IN TUNISIA

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