Negli anni che hanno visto l’affermazione del surrealismo, del pensiero freudiano e della crisi modernista, Henri Bremond (1865-1933) aveva colto la separazione che andava crescendo tra teologia e cultura sancita con l’Illuminismo. Bremond aveva sofferto fino a cercare una mediazione sul piano del linguaggio, proponendosi di mostrare a un pubblico cólto i frutti migliori della sensibilità religiosa e di far scoprire invece ai suoi lettori cattolici il valore religioso della letteratura «profana». Cogliendo le analogie tra l’ispirazione mistica e quella poetica, concluse che «tocca al mistico spiegare il poeta», capovolgendo un assioma comune. L’articolo, in occasione della ristampa del suo Preghiera e poesia, assente dalle librerie italiane da tre decenni, presenta le principali intuizioni del sacerdote, accademico di Francia.
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IL PENSIERO DI HENRI BREMOND. Un tentativo di superare la frattura tra fede e cultura
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