Il più grande narratore ebraico, di lingua yiddish, del Novecento è ritenuto I. B. Singer. Ha fatto rivivere un mondo passato, ricco di sapienza, di passioni, di cultura e di drammaticità. Nell’articolo si analizza la sua visione dell’uomo, la sua fede religiosa, la sua concezione del male nelle espressioni più devastanti: lussuria, vanità, orgoglio, denaro. Singer ha un’arte raffinata nel raccontare la miseria dell’uomo odierno, evitando ogni disquisizione ideologica. Non ha certezze né ancoraggi sicuri, ma ammette l’esistenza della Divinità e l’urgenza di norme morali.
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«LA MORTE É IL MESSIA». ISAAK B. SINGER
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