Il problema della dignità umana si pone perché, per giustificare il ricorso all’eutanasia e al suicidio assistito, si ricorre al concetto di «morte con dignità», intendendo con «dignità» una condizione di vita esente da malattie che comportano sofferenze umilianti e insopportabili, perdita dell’autonomia nei movimenti, della lucidità mentale e della parola. L’articolo rigetta questa concezione della dignità umana, mostrando in quale senso la si debba intendere. Perciò, fa un breve accenno alla storia del termine «dignità» e poi si sofferma sui caratteri essenziali che la costituiscono: caratteri che la persona umana non perde mai, per cui la sua dignità permane anche in quella che è la peggiore «indegnità» agli occhi degli umani, ma che è la più alta dignità agli occhi di Dio.
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LA «DIGNITÀ» DELLA PERSONA UMANA

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