Julio Florencio Cortázar, di cui quest’anno ricorrono i 110 anni della nascita e i 40 della morte, nacque a Ixelles, un piccolo villaggio a sud di Bruxelles, il 26 agosto del 1914. Figlio di un diplomatico, allo scoppio della Prima guerra mondiale, con la famiglia riparò in Svizzera, dove trascorse gran parte del tempo del conflitto, poi a Barcellona, e all’età di quattro anni si trasferì in Argentina, a Buenos Aires. Crebbe con la madre, una zia e la sorella, dato che il padre, qualche anno dopo il ritorno in Argentina, aveva abbandonato la famiglia. Fu un bambino spesso malato e precoce negli interessi letterari: a nove anni aveva già letto romanzi e racconti di Giulio Verne, Victor Hugo e Edgar Allan Poe. A 18 anni terminò gli studi di magistero e nel 1935 si laureò in lettere. Pur volendo proseguire gli studi in filosofia, decise di iniziare a lavorare, per non pesare economicamente sulla famiglia. In quegli anni si sperimentò come insegnante in varie città argentine.
Dal 1946 abbandonò l’insegnamento, in segno di protesta contro il presidente eletto Juan D. Perón, e iniziò a lavorare per la Camera Argentina del libro. Risalgono a quel tempo la pubblicazione del primo racconto, Casa tomada (Casa posseduta), sulla rivista Los Anales de Buenos Aires, allora diretta da Jorge Luis Borges; il saggio critico sul poeta inglese John Keats; e la compilazione della raccolta dei racconti nel volume intitolato Otra orilla, che fu pubblicato postumo. Nel 1948 Cortázar ottenne il titolo di traduttore riconosciuto dalla lingua inglese e francese. Quelli furono anni di intensa collaborazione con varie riviste letterarie, che videro anche la pubblicazione del primo volume, Bestiario, una raccolta di racconti. Nel 1951 lo scrittore decise di trasferirsi a Parigi, dove di fatto trascorse il resto della sua vita, sebbene si debba tener conto anche dei viaggi compiuti in Europa e in America Latina.
Trasferitosi in Francia, Cortázar superò le iniziali ristrettezze economiche, accettando di tradurre per intero l’Opera omnia di Edgar Allan Poe su incarico dell’Università di Porto Rico. Nel 1961 visitò Cuba per fare da giurato in un concorso letterario, e da quel momento si accese in lui un forte interesse per la politica latinoamericana, che in quegli anni era caratterizzata, in molti Paesi, dall’affermarsi di dittature militari, con feroci persecuzioni degli oppositori politici. Il suo impegno, spesso concretizzatosi con la destinazione dei diritti d’autore delle sue opere a fondi per sostenere
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